Mi sento così inutile. E lo so che la causa sta nel periodo giù della mia altalena personale.
Inutile e morta.
Ieri sera splendida serata con splendidi amici, ma come al solito ricordo poco perché ho bevuto troppo, e già mi odio per questo, perché vorrei serbare ricordo di splendide serate come queste, invece no, l’oblio da un certo orario in avanti.
Ma ho smesso di fumare, l’ho detto?
Ero una fumatrice che odiava l’odore del fumo, ho ben pensato che forse tanto valeva smettere… Mi godo per ora una sigaretta elettronica a zero nicotina, solo vapore dunque, che mi da per ora la stessa soddisfazione togliendomi la puzza del fumo, che odio. E qua va bene.
Sono rimasta a casa tre giorni da lavoro perché ero bloccata con la schiena, forse i 40 iniziano a farsi sentire, di sicuro nella testa si.
Avrei voluto festeggiarli andando via un weekend con le amiche, mi ritrovo a non aver voglia un caxxo di festeggiare, vorrei ignorarli questi 40, li trovo inutili come questo inutile sabato sera in casa a bere vodka da sola mentre il resto del mondo fuori si diverte, e lo sento che si diverte.
Io no.
Io sto qua passiva, a chiedermi cosa non va, ben sapendo che nulla gira storto, che anzi c’è mia madre che vive in attesa di fine mese sperando di sentirsi dire che si, può sperare.
Questo si che si chiama vivere, l’attesa di una speranza di questo genere è Vita con la V maiuscolissima.
E buon sabato a chi osa, a chi spera, e non a chi come me si trascina in un inutile ricercato oblio.