Appuntamento fissato per mercoledì prossimo con l’azienda del colloquio fatto prima di Natale. E andiamo a sentire che cosa mi verrà proposto concretamente.
Nella mia attuale ditta mi hanno realmente riconosciuto il premio produzione a fine anno (400 euro. mica male), l’aumento di stipendio ancora non l’ho visto ma presumo per tempistiche di adeguamento di contratto. Il nuovo arrivato non è male, è sicuramente un uomo in gamba con buone competenze. Ciò non toglie che non sa nulla di nulla ed è stato preso per una posizione in cui, francamente, io sarei stata più che perfetta. Ma non sono stata presa in considerazione, e questo è quanto.
Nell’altra azienda mi viene offerto il posto di responsabile, totale autonomia, più responsabilità ma di sicuro più soddisfazione. Probabilmente anche più soldini, vi saprò dire settimana prossima.
Da un lato la copertina calda di un lavoro sicuro e senza responsabilità, tranquillo, senza scossoni. Una confort zone senza grandi aspettative di crescita o cambiamento. Un’azienda vecchio stile (molto vecchio stile) in cui i padroni vogliono sì investire ma nel contempo, mostrano mentalità veramente retrograda considerando che siamo un’azienda informatica.
Dall’altro lato il brivido di mettersi in gioco per la prima volta in vita mia. Tanti km al giorno. Tanta nebbia (penso sia la cosa che più mi spaventa). Una ditta giovane, solida, al passo con i tempi e con l’informatica che vola. La responsabilità. Il fare un mestiere che mi piace e che so fare benissimo, dovendo rendere conto principalmente a me stessa.
Tanti pro e contro da entrambe le parti, poco da dire.
Tanta voglia di mettermi in pista e dimostrare quanto valgo, questo sì. Tanto.
Il dispiacere eventuale nel lasciare una confort zone e nel lasciare l’azienda attuale letteralmente nella mer*a (a metà gennaio sta a casa anche un’altra collega, in maternità…). Dispiace a livello personale per i colleghi che rimangono, capo compreso (quello che mi ha dato il premio produzione, con cui avevo parlato il mese scorso). Dispiace per nulla per la dirigenza che non è assolutamente in grado di capire che gli investimenti vanno fatti a partire dalla forza produttiva e non dai controllori del traffico. Che invece di assumere un capo per un ufficio di due persone, sarebbe stato meglio assumere dei programmatori per fare il “lavoro base”. Che non ha senso avere più comandanti che lavoratori, perché è il lavoratore alla fine che produce ciò che viene venduto… vabbè, fine polemica (per ora).
Ci riaggiorniamo settimana prossima…
Inizio anno col botto?
09 giovedì Gen 2020
Posted Uncategorized
in
Bia… Da come parli credo ti abbia già scelto.. aspetti solo di sapere il lato economico della cosa… Bene aspetto tue notizie
In realtà sì, penso di avere già deciso… ma con tantissima paura, sai come si dice “chi lascia la via vecchia per la nuova…”… ma dopo una vita intera in questa azienda, mi sento sia giunta l’ora di spiccare il volo. Spero di non cadere 🙂
Ti dirò, parli della catena di comando e di un capo per due persone. Io sono un consulente presso una multinazionale e ci lavoro da tantissimi anni (a marzo 16). Io lavoro presso i sistemi, come tale ho un coordinatore che risponde al responsabile dell’infrastruttura IT, che risponde all’IT Strategy and Innovation Manager, che risponde all’Head of IT, che risponde al CIO, che risponde al CEO. In più io ho il Service Operation Manager del cliente presso cui siamo piazzati, e il nostro SOM.
Mentre stavo scrivendo la struttura gerarchica mi stava venendo da ridere, considerando che nel mio gruppo siamo in DUE XD
…a posto allora, direi che stai messo bene pure tu! 😀
Tu, parlando del lavoro nuovo (non di quello che hai sempre fatto) dici:
“per una posizione in cui, francamente, io sarei stata più che perfetta”
“un mestiere che mi piace e che so fare benissimo”
Quindi ti vedo molto sicura di te stessa e questo è sicuramente un buon inizio.
Io ,dopo aver scoperto quanto è bello lavorare vicino a casa, andrei in un posto lontano solo dietro a succoso compenso.
Ti chiedo: come hai fatto a proporti per una posizione diversa da quella che hai sempre ricoperto?
Le agenzie di selezione (sei passata attraverso un’agenzia?) propongono all’azienda cliente solo candidati con pluriennale esperienza proprio nel ruolo per cui ha bisogno.
Tant’è che io dico sempre “la carriera si fa nella stessa azienda e poi ,per il corretto riconoscimento economico, si deve cambiare (perchè cambiando azienda si resta sempre allo stesso livello)”
Il posto di lavoro non è lontano in quanto hanno una sede anche nella mia città quindi farei “base” qui. Farei tanti km in più perché il lavoro prevede frequenti appuntamenti presso i clienti, che è la parte che più mi piace del lavoro attuale ma che mi fanno fare pochissimo perché qui preferiscono tenere tutti sott’occhio, chissà mai cosa potremo combinare presso il cliente??? Nella ditta “nuova” (ditta giovane, penso che questo sia un fattore fondamentale per il modo in cui approcciano l’attività lavorativa) le attività di assistenza classiche le potrei fare pure da casa mia…
Rispondendo alla tua domanda successiva: sono passata attraverso un’agenzia di selezione, che mi ha proposto per il ruolo nel quale ho effettivamente 16 anni di esperienza. Nella ditta “nuova” andrei a fare lo stesso lavoro, ma invece di essere supervisionata, passo ad essere io il supervisore… Non è poco, ti pare? 🙂
ok per la questione distanza.
Ma non ho ancora afferrato la questione del cambio di tipologia di lavoro: dici che è lo stesso lavoro ma invece di essere supervisionata sei supervisore, che è un po’ un ossimoro: come dire “uguaglianza diversa”.
Probabilmente (sto pensando mentre scrivo) questa diversità non è radicale e ,in fase di colloquio, sei riuscita a giocare bene le tue carte.
Oppure volevi dire che l’agenzia ti aveva proposto per un lavoro identico al vecchio, ma poi chiacchierando con l’azienda sei riuscita a farti dare un posto da supervisore?
Scusa se rompo le balle, ma siccome sono anch’io nel mondo del lavoro e mi trovo a dover destreggiarmi in questa jungla di agenzie e HR manager de me cojoni, ogni informazione in più è cultura.
L’agenzia mi aveva proposto per identico ruolo, ma me la sono giocata bene al colloquio e quindi mi è stato offerto di supervisionare l’area 🙂
Ciao Fanciulla, a novembre cambio anch’io lavoro….. lascio gli stracci e la bottega, divento statale: ho vinto il concorso all’INPS. Ciaoooooo