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Vivo da sola

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Franciacorta

14 giovedì Gen 2021

Posted by Bia in Uncategorized

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Eccomi di nuovo in Franciacorta, di nuovo nel bel resort in cui mi ero fermata un mese fa. Le stanze sono davvero belle e la comodità di avere la cena in camera è impagabile, soprattutto in questo periodo di restrizioni covid. Il menù non è il massimo, ma compensato dalla bottiglia di vino (…Franciacorta Brut, of course!) che sto finendo di bere con soddisfazione. Ma non di questo volevo scrivere.
Mia figlia ha compiuto 16 anni. SEDICI ANNI.
Io a 16 anni ho perso la verginità. Ho vissuto una bellissima romanticissima storia d’amore in vacanza al mare, quelle storie senza paragone proprio perché finiscono e ne rimane solo la bellezza del ricordo. A 16 anni ho iniziato a bere e fumare. Ho iniziato a sentirmi a disagio nella mia vita. Ho vissuto le mie giornate più belle con le mie amiche ridendo senza limite. Ho scelto la mia strada futura decidendo di cambiare scuola abbandonando le mie certezze, perché avevo capito che dovevo fare informatica, e ancora oggi guardo indietro e non riesco a capire dove ho trovato il coraggio e la volontà di compiere un passo del genere, lasciare la scuola in cui ero con le mie migliori amiche per seguire un’idea del voler fare informatica. Non lo so che cosa mi passasse per il cervello, ma so di non aver sbagliato e ringrazio la mia 16enne per aver avuto questa pazzesca forza di volontà. E ringrazio i miei genitori di avermelo concesso, che a quell’età si dà per scontato tutto, ma un cambiamento del genere non è proprio da dare per scontato.
16 anni la mia BAMBINA. Non so se mi manca la bambina, a dire il vero. Ho vicino questa meravigliosa adolescente di cui mi godo ogni attimo che lei mi concede. Una ragazza bella, di una intelligenza incredibile, curiosa, attenta, profonda, gioiosa, entusiasta. Vederla crescere e lasciarla crescere è un privilegio che per mia fortuna posso vivere. Una parte di me vorrebbe tenerla frenata, ma è la parte di me cresciuta da mia madre, e sento che questo freno a mano sta passando ogni anno di più da quando mia madre se n’è andata. Lo so che è brutto detta così, ma è la realtà dei fatti, da quando mia madre è mancata io ho lentamente ripreso spazio dentro me stessa e dato spazio a quella che sono. E’ impossibile sapere come sarei oggi se lei fosse ancora in vita, ci sono cose che molto probabilmente sarebbero uguali, il mio nuovo lavoro ad esempio, so che lei mi avrebbe appoggiato in questo cambiamento e ne sarebbe tutt’ora molto fiera. Il mio rapporto con mia figlia invece penso sarebbe diverso, perché avrei avuto il freno a mano tirato. E vuol dire tanto, non avere quel senso di “dover dimostrare di essere all’altezza”.
Ma tanto inutile pensarci. Se non che mi capita spesso di pensare a quello che sono oggi (con il nuovo lavoro) e quanto mia madre ne sarebbe stata orgogliosa. Questo sì. Per quanto forse mi avrebbe rinfacciato di non essere a casa a curare mia figlia quando sono in trasferta per lavoro. Questo pure sarebbe accaduto sicuramente!
Chiudo questo post, scritto più che altro per farmi compagnia da sola mentre finisco il mio Franciacorta Brut… con questi SEDICI ANNI che mi rimbalzano addosso e lasciano qualche livido di nostalgia e di apprensione.

Cronache di viaggio

07 giovedì Gen 2021

Posted by Bia in Uncategorized

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E’ iniziato il 2021 e, covid permettendo, i miei viaggi di lavoro saranno notevolmente intensificati, soprattutto in questi primi mesi in cui partono con il nuovo gestionale le 10 (DIECI!) aziende cui abbiamo venduto.
Pernotterò spesso in Franciacorta (come oggi e come farò quasi tutta la prossima settimana), con puntate a Firenze ed altre a Ravenna. Non mi lamento per nulla. ANZI!
Le serate in albergo sono strane ancora di più vivendole in questo periodo di restrizioni da covid… alle 18 chiude tutto, niente aperitivo, niente passeggiata dopo cena che tanto in giro non c’è nessuno. Aperitivo in hotel, cena in hotel, dopocena sotto le coperte a guardare Netflix (che è né più né meno quello che faccio a casa, dopocena intendo). Preferirei poter uscire, spero di poterlo fare in futuro, non sono molto ottimista a riguardo ma questo non mi vieta di sperarci.
L’inizio di questo anno e di questa avventura dei dieci avviamenti (ho già scritto che dove lavoravo prima, ne ho seguiti DUE in sedici anni?!), mi carica e mi spaventa uguale. So di potercela fare, sono entusiasta di farlo, dentro di me la solita vocina insicura che sussurra timori (soprattutto di notte. sgrunt!) ma questa forza e consapevolezza tutte nuove mi portano avanti felicemente. Ovvio spero di non scontrarmi con un muro e avere davvero le competenze per farcela… ma penso non sarei a questo punto, se così non fosse.
Ultimamente ho avuto due bizzarre “offerte di lavoro”, fatte scherzando ma secondo me poi scherzando fino lì… un nostro concorrente, con cui ho dovuto collaborare per una installazione, dopo il lavoro svolto mi ha chiesto di cosa mi occupavo prima e ha detto “peccato non averti trovato io per primo”… una azienda con cui collaboriamo, ogni volta che faccio una qualche “magia” (così le chiama lui… sono operazioni su database sql) mi chiede se mollo tutto e vado a lavorare per lui. Con il mio capo è successo un teatrino simpatico: prima di Natale sono passata in azienda a portargli il vino che mi aveva chiesto di prendergli (…sono in Franciacorta…) e in quell’occasione ha visto il mio portachiavi con lo stemma del Parma Calcio, e ha commentato “ma come! non lo sai che io vivo a Reggio!?” (notoriamente antagonista calcistico del Parma). Io ho prontamente obiettato “ma ci vivi soltanto! Tu sei di Modena!!!) e mentre si allontanava ho detto ridendo alla mia collega “ecco che adesso scatta il licenziamento”. Il capo ha sentito e si è girato di scatto leggermente spaventato “licenziamento? di cosa stai parlando? non ci provare neanche!” e ci abbiamo riso su. Poi parlando con la mia collega abbiamo osservato che lui subito non rideva mica tanto… ma che un attimo spaventato lo era sul serio.
Ho scoperto che il mio vecchio capo controlla il mio profilo linkedin ogni mese.
Insomma, cronache di viaggio ma soprattutto di lavoro…
E niente… son SODDISFAZIONI!!! 🙂

2021

01 venerdì Gen 2021

Posted by Bia in Uncategorized

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Non mi andava di scrivere ma mi sono ritrovata un attimo da sola, M in camera a giocare alla playstation, mia figlia a fare un bagno caldo, la tv spenta, fuori pioggia incessante. Un attimo da sola e un attimo di panico, niente di grave o difficile, nulla di vagamente paragonabile ai miei attacchi di panico da “primo dell’anno” (noti anche, spesso, come “considerevoli postumi da sbronza colossale dell’ultimo dell’anno”). Penso che questo attimo sia dovuto al ricordo del panico passato e alla consapevolezza che per il terzo anno consecutivo non mi sono ubriacata ed ho trascorso una serata tranquilla e serena con le persone che amo. Che fosse in casa nostra per la prima volta da quando viviamo qui, non ha importanza. Certo, avrei preferito essere in giro con il camper, avrei voluto poter visitare, viaggiare, quest’anno va così.
Un bilancio sul 2020 lo posso fare veloce: è stato un buon anno. Mi ha portato via la nonna e la bisnonna, ma ha cercato di compensare queste perdite portandomi grandi gioie.
Il lavoro innanzitutto, questo ormai lo sapete a memoria.
Mia figlia, con cui siamo ancora più in sintonia ed è davvero speciale sapere che nonostante l’adolescenza lei mi tiene in grandissima considerazione e una delle cose che le piace di più fare nel tempo libero, sia passeggiare insieme a me. In questi giorni di festa (quando la stagione lo consentiva) abbiamo fatto lunghissime passeggiate in quartiere, su e giù per i parchi, chiacchierando a vuoto e semplicemente (che di semplice in realtà non ha nulla) stando insieme.
I miei suoceri stanno bene (cosa per niente scontata), mia suocera è un tesoro, M è ancora senza lavoro ma non perdiamo le speranze.
Mio babbo lo trovo tanto meglio, sta imparando a stare bene con sé stesso anche quando è a casa da solo, anche questa una cosa per nulla scontata. A settembre abbiamo iniziato ad andare sempre da lui a pranzo durante i giorni di scuola-smart working. Abbiamo mantenuto questa abitudine anche quando è iniziata la didattica a distanza e ha fatto bene a tutti quanti. Per le feste siamo andati a casa sua il giorno di S. Stefano (vigilia e Natale dai suoceri, lui a casa della sua compagna!) ed è stata una giornata bellissima, di quelle lunghe lunghe di chiacchiere, caffè e cicchetti di grappa, e ancora chiacchiere. Lo trovo bene, nonostante tutto, e questo mi riempie di gioia. Si è messo in dieta, finalmente per sua scelta, perché non potevo essere io ad imporglielo, ma il peso stava diventando davvero eccessivo e lo vedevo troppo affaticato, considerando che in passato ha avuto problemi al cuore. Ha iniziato di sua volontà e sta già calando tanto, lo vedo motivato, quando andiamo a pranzo da lui gli propongo ricette nuove che utilizzavo io durante la mia dieta e ci divertiamo a sperimentare insieme.
Guardo le foto dei Natali passati, dei capodanni trascorsi, quelle lunghe infinite tavolate di gente che oggi non c’è più. Si sente il vuoto, ma si sente anche la presenza. Di mia nonna mi è rimasta l’immagine dello scorso Natale con lei che “piluccava” il fondo del panettone, un appetito incredibile, mio babbo che la guardava commosso, lei che era sorridente e tranquilla (e non brontolava, cosa davvero incredibile!). In questi giorni al mattino facevo colazione con il panettone e ogni mattina piluccavo un pochino e pensavo a lei ed è stato un pensiero comunque felice.
Che anno, questo 2020. A gennaio eravamo a Milano a fare shopping e portavo la figliola al concerto di Melanie Martinez, con la sua migliore amica ed i suoi genitori. Un weekend bellissimo in cui abbiamo fatto tutto quello che oggi non si può fare e che chissà quando. A pensarci adesso, a quel weekend, più che un anno fa mi pare di dieci anni fa! E paradossalmente invece, da quando è iniziato il lockdown, mi pare siano passati pochi giorni, perché con il nuovo lavoro il tempo è volato via, spazzato in un baleno.
Dovrei chiudere il post con i buoni propositi per il 2021, ma sapete bene che tutto quello che sogno è poter viaggiare. Lo farò sicuramente per lavoro, da lunedì inizia la nuova avventura nel seguire 10 (dieci!) avviamenti… se considerate che in sedici anni nella vecchia azienda ne ho fatti… due!?!??! Ce la farò? Ma certo che ce la farò, sono nata per farcela in queste cose, mi riescono naturali. Butto un pensiero alla me del 2007, quando avrei tanto voluto provare ad insegnare ma non potevo perdere due anni per prendere l’abilitazione (che oggi non esiste nemmeno più… amen). Mi ritrovo oggi ad insegnare per mestiere, e ci sono finita seguendo un percorso tutto strano che mai e poi mai avrei pensato di trovarmi a fare la consulente in giro per l’Italia, e probabilmente nemmeno avrei scelto di farlo se non fosse capitato così “per caso”. Tutto quello che mi ha portato ad oggi sono piccoli cambiamenti fatti poco alla volta, un accumularsi di casistiche che mi hanno portato a rispondere “consulenza” a quel colloquio telefonico di oltre un anno fa in cui mi avevano chiesto se avrei preferito seguire la strada della programmazione o piuttosto della consulenza. Sono felice di aver risposto nel modo giusto, anche se nel momento in cui avevo dato quella risposta, mentre la dicevo, nella mente pensavo di essere diventata pazza. E invece era il cuore a parlare per me, mettendo a zittire per una volta il cervello. Grazie, cuore!
Questo è quanto avevo da scrivere, oltre a mandarvi i miei più cari auguri per questo nuovo anno.

Che sia un 2021 buono per tutti!

La solitudine

17 giovedì Dic 2020

Posted by Bia in Uncategorized

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Il titolo trae volutamente in inganno, visto che sto scrivendo da una camera di resort 4 stelle in Franciacorta. Covid permettendo (che se non fosse per il Covid, sarei via costantemente), i viaggi di lavoro sono davvero ciò che fa per me. Forse in futuro rinnegherò di averlo detto e mi lamenterò di non poter essere mai a casa, ma al momento dubito arriverei mai a dirlo! L’unica cosa che mi fa venir voglia di rimanere a casa è mia figlia, che da quest’anno ha deciso che farà un mese da me e un mese dal padre per ridurre lo sbattimento di spostare libri e vita ogni settimana: la capisco, glielo concedo, per quanto il mese senza di lei si sta rivelando un calvario. Al quale posso ovviare con le trasferte di lavoro (pagata – viziata – riverita – rimborsata – e pure corteggiata spesso e volentieri!)
Dunque, eccomi qua. Oggi una trasferta ancora più particolare del solito, avrei dovuto avere un appuntamento con cliente che è saltato all’ultimo momento, ma il capo mi ha concesso comunque di partire e cenare e pernottare in hotel poiché domani ho un altro cliente sempre in zona. Quindi sono partita dopo pranzo, ho lavorato dalla camera di albergo nel pomeriggio (benedetto wifi), ho fatto shopping di vino (sono in Franciacorta!) e ho apericenato da sola in camera, con una bottiglia di vino, un libro e tanto silenzio e relax.
Questa strana vita che ho iniziato in bilico e continuato a singhiozzo, mi entusiasma in un modo pazzesco. Il mese scorso mi è arrivata la macchina nuova (aziendale) e ancora oggi mi emoziono a guidarla, mai avuta una macchina così top. Il rapporto con i colleghi, considerando le mie esperienze pregresse, è pazzesco. Io sono quella “che ne sa”, i colleghi chiedono, io rispondo, sento la loro considerazione ed il loro apprezzamento nei miei confronti, non mi danno per scontata, anzi mi rendo conto che il modo in cui io collaboro con loro è una gradita novità per la quale ho il loro continuo riscontro positivo. Sto lavorando molto più di prima, con molta più soddisfazione, molta più fatica ma non mi sento affaticata perché è una fatica “felice” mentre prima mi sentivo sempre stanca anche a far nulla.
Mi sto ritagliando un ruolo tutto mio in un’azienda molto grande, in cui mancava proprio una figura professionale come sono io. Questo è davvero incredibilmente bello, mi sento utile, mi sento apprezzata, mi sento bene. Che poi è ovvio che arriveranno i tempi bui, arrivano sempre, ma voglio godermi questo momento di luce così splendente (e che mi auguro possa splendere ancora di più, post covid!)
Racconterò altri dettagli più avanti… stasera ho una signora bottiglia da finire e tanta nanna da fare 🙂

Rimanere positivi (quando si è negativi!)

09 lunedì Nov 2020

Posted by Bia in Uncategorized

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Tutto a posto… tampone risultato negativo, per fortuna. Abbiamo ripreso ad uscire di casa, con mia figlia abbiamo camminato e camminato e camminato… un enorme sospiro di sollievo. Con il mio lavoro si vedrà di volta in volta, di sicuro eviterò zone ad alto rischio, per le altre trasferte valuterò. Mi cala un po’ il morale al pensiero di non poter andare in giro in camper. Mercatini di Natale. Festività natalizie. Weekend.
Ad oggi, puntiamo a rimanere in salute… e non è poco.

Le lunghe attese

06 venerdì Nov 2020

Posted by Bia in Uncategorized

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Sono rientrata il 23 ottobre dopo una settimana in Lombardia, tra vari clienti, ristoranti, hotel, aperitivi. La settimana è stata tranquilla, i locali apparentemente sanificati, controllo costante della temperatura, ambienti di lavoro sempre con mascherina e disinfettante alla mano. Diciamo che il clima generale iniziava a scaldarsi, tenevo costantemente sotto controllo i notiziari per paura che chiudessero le regioni, ma alla fine sono rientrata senza problemi (quasi “appena in tempo”)
Il timore di essere stata infettata rimaneva elevato, pertanto ho ben pensato di approfittare dell’iniziativa gratuita in cui poter fare sierologico io, figlia, e anche nonno intanto che ci siamo. Così, il venerdì successivo 30/10 siamo andati tutti e tre a fare il sierologico, tutti e tre negativi (visione immediata dell’esito al “pungidito”). La sera, prima di andare a dormire, controllando le mail vedo che hanno pubblicato esito sul mio fascicolo sanitario elettronico, vado a controllare e qui il primo shock: mia figlia era segnata positiva. Shock puro, in quanto ho visto io stessa che l’esito era negativo! Inutile dire che non ho chiuso occhio… la mattina provo la febbre a mia figlia e doppio shock: ha 37.5!!! Corro in farmacia per capire cosa fosse successo, mi dicono che sicuramente c’è stato uno sbaglio nel caricare i dati del test sul sito, che anche loro assicurano era negativo. Vista la concomitanza della febbre, decido di non chiedere una rettifica ai valori riportati sul sito, e rimango in attesa di chiamata per fare il tampone, giusto per sicurezza, considerando l’errore almeno ne approfitto per far fare un controllo in più alla figliola, che nel frattempo continua ad avere la febbre (sempre sui 37.2-37.5, mai oltre). Finalmente ieri (dopo una settimana ormai….) è stata chiamata per fare il tampone, del quale tutt’ora siamo in attesa di esito (e ben sappiamo ci vorranno giorni…)
Sono abbastanza tranquilla perchè, a parte questa febbriciattola, non ci sono altri sintomi. Io ed M non abbiamo nulla. Per sicurezza, in tutto questo periodo ce ne siamo stati rintanati in casa, poca fatica, mia figlia era già in DAD, io ero già in smart working, ed M come purtroppo sappiamo è in disoccupazione… quindi amen, siamo stati in casa e va bene così.
Lunga attesa comunque… non solo per questa vicenda, ma per come sta andando in tutta Italia!

DPCM

26 lunedì Ott 2020

Posted by Bia in Uncategorized

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Non scrivo da un secolo, ogni tanto mi viene voglia di scrivere ma alla fine mi dimentico o passa il momento… Mi rendo conto che un silenzio prolungato può essere preoccupante, in realtà io scrivo quando sto male, quindi un mio silenzio su blog può essere solo un buon segno.
Dal punto di vista “novità”, non c’è nulla da dichiarare… la nostra vita sta scorrendo più o meno serena.
M purtroppo è sempre senza lavoro ma viste le condizioni economiche dell’Italia, dubito avremo possibilità nei prossimi 6 mesi almeno (voglio essere ottimista dalla primavera in poi…). Per ora non è un grosso problema, prende assegno di disoccupazione che sì è più basso di uno stipendio (ben più basso) ma anche vero non abbiamo spese di macchina, benzina, pasti. In più il recente dpcm ci garantisce che non faremo cene fuori (non che prima ne facessimo chissà che) e direi anche pochi giri in camper… quindi alla fine, riusciamo a non risentirne più di tanto.
Mia figlia è serena e bellissima, per ora va ancora a scuola in presenza, è molto preoccupata di poter essere contagiata più per il timore di contagiare noi che non per sé stessa… io del resto viaggio tantissimo quindi quella più a rischio in realtà sono io 😦
Per quanto riguarda me, sono nella fase più creativa, produttiva ed entusiasta che si possa avere nella vita lavorativa. Mi sento un vulcano di idee, sto lavorando tantissimo, viaggio tantissimo, mi diverto tantissimo, un issimo su tutto. So che non sarà per sempre, ma mi godo ogni singolo momento di questo periodo pazzesco che sto vivendo. Riassumendo molto a grandi linee, faccio il lavoro di prima (consulenze su gestionale in ambito contabilità), ma lo faccio senza alcuna interferenza da capi ignoranti, mi coordino da sola, organizzo il mio lavoro, le mie trasferte, le attività. E mi sento pure dire “brava” e “grazie”!!! Non ricordavo più la gioia di ricevere queste parole… Con l’azienda abbiamo un rapporto a distanza di totale collaborazione, con i colleghi si lavora via teams, fino ad oggi ho trovato persone responsabili e competenti con cui si lavora davvero bene. La grande sorpresa è stato rendermi conto che in azienda, su oltre 100 consulenti (tutti su programma dedicato alla produzione) sono l’unica che “ne capisce” di contabilità, pertanto sono diventata il punto di riferimento su questo argomento ed è una cosa bellissima sentirsi così utile e così “competente”! 😀 E la mia esperienza pregressa di programmazione mi sta aiutando molto per proporre migliorie al passaggio dati tra il programma di produzione e quello di contabilità, per questo sono un vulcano di idee e fino ad oggi quando ho proposto qualcosa, dopo solo pochi minuti che sto esponendo il mio progetto, la risposta è sempre stata “mi hai convinto, procedi”. Una fiducia che mi viene data da persone che mi conoscono neppure troppo bene, visto il periodo covid, quando dove lavoravo prima non ho avuto fiducia simile nemmeno dopo 16 anni di lavoro. Per dire. Per me è una cosa talmente incredibile che sto lavorando per mille senza alcuno sforzo… forse in questa mia nuova azienda hanno capito come far lavorare al meglio i dipendenti. Forse. Chi lo sa. Ho paura di illudermi 🙂
Tornando al mio titolo, viaggiare tantissimo per lavoro per me è stancante ma appagante e divertente. Ho paura del contagio, sto attenta a tutto, ma so che non è sufficiente perché non dipende solo da me ma dall’attenzione di tutti. Avranno igienizzato bene la camera di albergo? Avranno pulito a dovere i tavoli di bar e ristoranti? Ma soprattutto… le arachidi che mi portano con l’aperitivo, saranno state leccate da una persona infetta prima di essere portate a me?!?!?!?!?! 😉
Vi mando un abbraccio virtuale… dovessi ammalarmi, sapete già la quale sarà la causa!

Di mezzo luglio

09 giovedì Lug 2020

Posted by Bia in Uncategorized

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Ho letto una frase in cui mi identifico moltissimo “a causa del lockdown, abbiamo perso talmente la cognizione del tempo che in un attimo siamo già arrivati a giugn… ah no. E’ luglio”
Il mio lavoro è decollato, fin troppo come era da previsione, sono murata di impegni, iniziano le trasferte (quelle serie, più giorni, pernottamenti fuori e così via) presso clienti, l’organizzazione del lavoro e delle assistenze, tutto come deve essere. E sì, sono felice. E sì, mi piace, mi piace tantissimo, a volte sento l’affanno e l’affiorare del mio senso di inadeguatezza che mi fa annaspare in un “non sono abbastanza brava” che però cerco di calpestare a suono di “non lo so fare ma lo posso imparare” e avanzo in questa direzione cercando di dare sempre il massimo. Mi piace moltissimo il lavoro, l’azienda, i colleghi, non mi sembra vero che siano passati già quattro mesi. A volte mi incontro con le mie ex colleghe e parlando di lavoro ho il disgusto dell’azienda in cui ero prima… ora che vedo la differenza con una azienda “moderna”, il modo di lavorare, l’approccio, e senza ombra di dubbio la considerazione che hanno di me. Un altro pianeta. Certo sono all’inizio ed è tutto più bello, non dubito che avrò parecchi problemi anche qui, niente è sempre roseo soltanto! Però già con una buona partenza, le cose sono più piacevoli da affrontare… e per il futuro, continuiamo a sperare si mantengano nel miglior modo possibile.

Bilocale dei miei suoceri, dopo mille difficoltà e peripezie di ogni genere, siamo a una settimana dal trasloco, previsto per il 14. Siamo in fibrillazione nelle mille piccole cose da organizzare a va bene che M non stia lavorando così riesce a seguire tutto con attenzione. Il suo lavoro per ora è in forse, nel senso che forse lo assumeranno in via definitiva a settembre, per ora si gode l’estate poi da settembre si vedrà. Le prospettive sono molto buone, l’azienda che dà lavoro alla ditta che lo dovrebbe assumere, ha appena investito in un cambio di gestionale, quindi significa che non sta affatto andando male… siccome il mondo è piccolo, indovinate da chi hanno acquistato il gestionale?! 😀

Mia figlia è sempre meravigliosamente adolescente… cambi di umore continui, un momento affettuosona e coccolona, il momento dopo mi odia e mi ringhia, tutto esattamente come deve essere. Ad agosto andremo due settimane in un campeggio in Austria, non è la vacanza dei miei sogni ma va bene così, lei è felicissima di tornare in quel campeggio (ultima volta quattro anni fa “era piccola”). Avremmo voluto andare in montagna in Italia, ma i campeggi costano un botto, passare il confine di soli 20km ci fa risparmiare 20 euro al giorno di campeggio… quindi torniamo in mezzo agli austriaci, sperando non ci siano troppi maschietti adolescenti biondi affascinanti stranieri a ronzare intorno al nostro camper!

Buona estate a tutti voi… la mia ancora deve iniziare ed è già a metà!!!

Fase “a che numero siamo”?

12 venerdì Giu 2020

Posted by Bia in Uncategorized

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Ho perso il senso del tempo. Fatico a capire con precisione che giorno sia, che stagione sia, i giorni si susseguono con un ritmo dolce e dondolante che mi intontisce, sveglia, colazione, lavoro da casa, preparo pranzo, lavoro, aperitivo, cena, film sul divano. E’ un ritmo morbido, assopisce.
Il lavoro va avanti da sé, ho preso in mano la gestione del settore come avrei dovuto, mi porto avanti le attività in autonomia, sto lavorando bene e ne sono consapevole, spero ne siano consapevoli anche i miei capi, del resto non ricevono fastidi o lamentele dai miei clienti (anzi, qualche encomio) e già questo dovrebbe essere per loro un buon segnale. A volte mi intristisce lavorare da casa e non avere il contatto diretto con il cliente, ma la situazione è questa e probabilmente, se così non fosse, oggi sarei qui a lamentarmi del dover andare troppo in giro! Qualche trasferta inizio a farla dalla settimana prossima, mi hanno ordinato la macchina nuova, mi hanno fatto scegliere modello e colore… sono commossa… dove lavoravo prima mi mollavano macchine smesse da altri, la maggior parte delle volte sporche e pure puzzolenti (quella volta che mi volevano affibbiare la macchina di un collega che ci fumava dentro un pacchetto di sigarette al giorno… sto ancora male al pensiero). Ho un telefono nuovo tutto per me. Sono piccole cose ma per me immense… vista la considerazione che avevano nel posto in cui lavoravo prima!

Il lento trascorrere del tempo

08 venerdì Mag 2020

Posted by Bia in Uncategorized

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…e intanto, la prima settimana solitaria sta volgendo al termine. Mi rendo conto che i miei (piccoli, per fortuna) attacchi di ansia non sono legati tanto al fatto di essere in casa sola, quanto al fatto che pur “potendo uscire”, non so dove andare. Esco, faccio un giro in quartiere, mi spingo fino al parco (ben 500 metri…), compro pane e latte… e torno a casa,
In piena emergenza, il fatto di non poter uscire l’ho vissuto anche bene. Non si può uscire, non si esce, punto. Mi destabilizza di più questa situazione attuale, questi bar che sono aperti ma il caffè lo porti via, i ristoranti che sono aperti ma il cibo te lo porti a casa… questo vivere a metà, questo tentativo di ripresa a singhiozzo, le persone sconsiderate in giro senza mascherine che chiacchierano e si avvicinano troppo, statemi lontani maledizione! Che questo virus è ancora in giro, si è portato via già tante persone, ad oggi ancora tante sono ammalate e si ammalano… io mica sto tranquilla, proprio per niente. Il tempo passa, ma di fatto, non mi sembra sia cambiato così tanto. Abbiamo iniziato l’incubo dei contagi che era freddo e si stava in casa con il camino acceso… ieri ero sul balcone a lavorare mentre prendevo il sole in costume. Questo sì, mi dà l’idea dello scorrere del tempo!
…e fra due giorni sarà la festa della mamma, DI NUOVO. Quest’anno niente salone del libro di Torino con mia figlia, avevamo da pochi anni iniziato questa nostra “tradizione” e già dobbiamo interromperla. Ci consoleremo con un po’ di torta fritta, mia figlia che la andrò a prendere ed in giornata la riporterò da suo padre, ma almeno sarà con me in questa giornata, che sì è solo una festa commerciale, ma per chi ha perso la propria mamma, è sempre un po’ una pugnalata al cuore.
E intanto maggio è iniziato e siamo quasi già a metà. In un mondo “normale” avrei la mente già proiettata al viaggio che avrei fatto ad agosto, quest’anno invece è proiettata ad andare avanti un giorno alla volta, e i viaggi per ora non mi consento nemmeno di sognarli. Chissà.

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