Eccomi di nuovo in Franciacorta, di nuovo nel bel resort in cui mi ero fermata un mese fa. Le stanze sono davvero belle e la comodità di avere la cena in camera è impagabile, soprattutto in questo periodo di restrizioni covid. Il menù non è il massimo, ma compensato dalla bottiglia di vino (…Franciacorta Brut, of course!) che sto finendo di bere con soddisfazione. Ma non di questo volevo scrivere.
Mia figlia ha compiuto 16 anni. SEDICI ANNI.
Io a 16 anni ho perso la verginità. Ho vissuto una bellissima romanticissima storia d’amore in vacanza al mare, quelle storie senza paragone proprio perché finiscono e ne rimane solo la bellezza del ricordo. A 16 anni ho iniziato a bere e fumare. Ho iniziato a sentirmi a disagio nella mia vita. Ho vissuto le mie giornate più belle con le mie amiche ridendo senza limite. Ho scelto la mia strada futura decidendo di cambiare scuola abbandonando le mie certezze, perché avevo capito che dovevo fare informatica, e ancora oggi guardo indietro e non riesco a capire dove ho trovato il coraggio e la volontà di compiere un passo del genere, lasciare la scuola in cui ero con le mie migliori amiche per seguire un’idea del voler fare informatica. Non lo so che cosa mi passasse per il cervello, ma so di non aver sbagliato e ringrazio la mia 16enne per aver avuto questa pazzesca forza di volontà. E ringrazio i miei genitori di avermelo concesso, che a quell’età si dà per scontato tutto, ma un cambiamento del genere non è proprio da dare per scontato.
16 anni la mia BAMBINA. Non so se mi manca la bambina, a dire il vero. Ho vicino questa meravigliosa adolescente di cui mi godo ogni attimo che lei mi concede. Una ragazza bella, di una intelligenza incredibile, curiosa, attenta, profonda, gioiosa, entusiasta. Vederla crescere e lasciarla crescere è un privilegio che per mia fortuna posso vivere. Una parte di me vorrebbe tenerla frenata, ma è la parte di me cresciuta da mia madre, e sento che questo freno a mano sta passando ogni anno di più da quando mia madre se n’è andata. Lo so che è brutto detta così, ma è la realtà dei fatti, da quando mia madre è mancata io ho lentamente ripreso spazio dentro me stessa e dato spazio a quella che sono. E’ impossibile sapere come sarei oggi se lei fosse ancora in vita, ci sono cose che molto probabilmente sarebbero uguali, il mio nuovo lavoro ad esempio, so che lei mi avrebbe appoggiato in questo cambiamento e ne sarebbe tutt’ora molto fiera. Il mio rapporto con mia figlia invece penso sarebbe diverso, perché avrei avuto il freno a mano tirato. E vuol dire tanto, non avere quel senso di “dover dimostrare di essere all’altezza”.
Ma tanto inutile pensarci. Se non che mi capita spesso di pensare a quello che sono oggi (con il nuovo lavoro) e quanto mia madre ne sarebbe stata orgogliosa. Questo sì. Per quanto forse mi avrebbe rinfacciato di non essere a casa a curare mia figlia quando sono in trasferta per lavoro. Questo pure sarebbe accaduto sicuramente!
Chiudo questo post, scritto più che altro per farmi compagnia da sola mentre finisco il mio Franciacorta Brut… con questi SEDICI ANNI che mi rimbalzano addosso e lasciano qualche livido di nostalgia e di apprensione.
Franciacorta
14 giovedì Gen 2021
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