Mi sono da sempre interrogata sul significato dell’amore, come tutti noi del resto.
Non ho mai tollerato le mezze misure: o ami oppure no. Non ho mai capito le mie amiche che stavano insieme ad un ragazzo senza esserne convinte… io ero o tutto o niente. Ho frantumato parecchi cuori, prima di incontrare *ex marito*. Ma lui, l’ho capito subito che era quello giusto. Non ho mai dubitato neppure un attimo, di voler passare il resto della mia vita con lui… è stato tutto un volare alto per cinque incredibili anni. E scusate se è poco. Poi è nata la bimba, e da lì è stata discesa libera, in picchiata fino alla sua fuga.
Il concetto è: ero sicura di ciò che provavo, non avevo dubbi, sono andata decisa per la mia strada.
Ad oggi mi guardo intorno ed è tutto un mare di “però”. Io, le mie amiche, i miei amici, non c’è nessuno convinto delle proprie scelte in campo sentimentale… E non capisco, non capirò mai, come io stessa ci sia potuta finire dentro, a questa incertezza emotiva.
E’ una questione di età? Crescendo si diventa più intolleranti? Non ci si accontenta più? O piuttosto, ci si accontenta troppo?
Ho un compagno che desidero e con cui generalmente sto bene.
Per contro, ha alcuni difetti caratteriali che mi mandano ai matti, tipo il negare le proprie responsabilità e volerle sempre addossare agli altri (a me)… mi va il sangue al cervello e non ci vedo più dalla rabbia! E’ un tipo che ti pesta un piede e ti dice “è colpa tua che hai messo lì il piede”… ho reso l’idea? Sta imparando, ogni tanto lo sento chiedere scusa e ancora non me ne capacito. Ma non “guarirà” mai completamente, ce l’ha nel DNA.
Un’altra cosa che non sopporto è la totale mancanza di umiltà. Ci piantiamo su discussioni a muso duro, lui convinto di aver ragione, non si lascia mai sfiorare dal dubbio di poter sbagliare. Io se non sono sicura di una cosa, lascio il beneficio del dubbio… lui no. Lui pretende la ragione e si arrampica sugli specchi pur di averla. E puntualmente, in queste circostanze, dopo un paio di giorni risulta evidente che avevo ragione io ma non lo ammette, non lo ammetterà mai. Cambia discorso. Ma questo secondo difetto penso sia comune a fin troppe persone, uomini e donne, quindi sopravvivo.
E poi è una persona splendida su miliardi di altre cose, e generalmente quando andiamo a dormire, ci addormentiamo vicini o tenendoci la mano. Io sorrido, stupidamente, nel buio. Mi sento protetta e al sicuro. So che c’è e che ci sarà sempre.
Non lo so se mi sto accontentando. So che lui sta iniziando a spostare le sue cose a casa mia, e che aumenteranno i giorni in cui si fermerà a dormire da me. Questa cosa mi piace e mi terrorizza, e da qualche mese, da quando se ne parla, mi ci interrogo. Non ho nessuna certezza in merito, nè di voler vivere con lui, nè di voler vivere senza. Forse è una disillusione generale della vita, per quanto ho subito in passato, forse solo un desiderio di vivere giorno per giorno e lasciare che sia, e vedere come va. Tanti progetti, tante idee, mi sono finite distrutte anni fa… forse semplicemente, non ho più voglia di investire tutto.
E’ come se da un punto di vista, io mi stia accontentando di un uomo che ha dei lati del carattere che mi disgustano.
O dall’altro, io non voglia accontentarmi di un uomo che mi dà tanto e che mi ama in maniera esagerata.
Non lo so dove finirò con questa storia… mi confronto con le mie amiche ed i miei amici e vedo che forse, a loro va molto peggio che a me… relazioni non definite, con persone non mature, senza desiderio di futuro insieme… Io ho molto, moltissimo in più e ne sono veramente contenta. Ma mi piacerebbe capire, le relazioni che nascono ad una certa età (uè! che non ne ho ancora 40!!), piene di una moltitudine di problematiche che da ragazzi di sicuro non avevamo, sono relazioni “che ci si accontenta”? o piuttosto l’esatto contrario? Mi pare quasi entrambe le cose… Son confusa!
il dilemma esistenziale
22 martedì Ott 2013
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Diemme ha detto:
Beh, che ti devo dire? Non è facile. I difetti li hanno tutti, e quelli del tuo compagno non mi sembrano particolarmente strani o intollerabili, ma si tratta pur sempre di compatibilità: a uno può mancare una gamba e non darmi fastidio, e l’altro avere un neo sulla punta del naso che mi risulta ripugnante e non posso neanche pensare di accostare il mio viso al suo. Ciò detto, a me i tuoi dubbi sembrano più difese inconsce, del tipo “non voglio più soffrire e mi do alibi”: tu che ne pensi?
Bia ha detto:
Io ti direi “colpita ed affondata”! Ma mi rimarrà sempre il dubbio…. 😀
maurizio ha detto:
lasciati andare e goditi la giornata, lo dico sempre a quell’incazzata di mia moglie, ma la colpa è sua….. ha degli standard altissimi e non sono facili da raggiungere e appena sbagli sono cazziatoni…. un esempio il figlio più grande (1 media) arriva a casa con un sette, io faccio i salti di gioia, avevo sempre 5, lei s’incazza perché ha preso un brutto voto e poi s’incazza anche con me perché non l’ho fatto studiare…. ecco sono i paletti che ci limitano, cerca di rimuoverli e vedrai che certi difetti non diventeranno pregi ma saranno più facili da sopportare, se poi sei in crisi chiamami: faccio l’amore schifosamente male ma i mii baci son come le ciliegie…………..
Bia ha detto:
Il concetto dello standard elevato è corretto. Non ho ancora capito se ho elevato lo standard per paura di nuove fregature, o se perchè crescendo sono diventata meno tollerante!
Le ciliegie non mi piacciono tanto, ce l’hai un bacio come le fragole, da darmi?? 🙂
maurizio ha detto:
certamente ma se vuoi ti confeziono anche una macedonia.
Bia ha detto:
…volevi arrivare alla scontata battuta della banana, ammettilo!
maurizio ha detto:
Con la banana rischi l’indigestione.
Bia ha detto:
come sei…. immodesto!! 😀
maurizio ha detto:
anche perché la banana, specialmente se mangiata alla sera, rischia di rimanere sullo stomaco.
PennelliRibelli ha detto:
Scusa se mi intrometto ma vorrei darti una scappatoia. Secondo il mio parere per quanto riguarda i figli e lo studio (nota dolente per tanti, soprattutto per le mamme) lo standard deve essere elevato riguardo l’impegno. Mi spiego meglio: se tuo figlio prende sette, ma avrebbe possibilità mettendoci più impegno di prendere 9, allora fa bene tua moglie a chiederlo. Ma se lui prende sette impegnandosi con tutto se stesso e vedete che più di così non potrebbe impegnarsi, allora ben venga, ha fatto il suo massimo e un sette va più che bene. Magari prova a mettergliela sotto quest’ottica…:-)
PennelliRibelli ha detto:
p.s. Non l’ho scritto ma il mio messaggio precedente era sul commento di Maurizio
maurizio ha detto:
quando c’ho provato ho dormito sul divano, qui siamo a tolleranza zero!
PennelliRibelli ha detto:
Ommioddio…allora mi sa che ti tocca sopportare e fare buon viso a cattivo gioco 🙂
maurizio ha detto:
È quello che faccio da una vita.
Dani ha detto:
abbella. a mio modesto parere la domanda è un’altra, non si tratta di standard ma c’è la paura di restare soli? Perchè se la risposta è si allora ci si tiene quel che si ha…poi magari un domani arriva qualcosa di meglio ma nel frattempo “ho qualcuno”…bada bene “qualcuno” non “l’uomo/la donna di cui sono innamorata/o”.
Se uno è abbastanza critico da riuscire a darsi una risposta onesta….direi che tutti i dubbi si possono dissipare.
Bia ha detto:
Per quanto riguarda me, questa è una delle poche certezze che ho… di sicuro non ho paura di rimanere da sola, anzi al contrario: vorrei tanto ma tanto stare da sola!!! Invece niente, ci ho provato in tutti i modi a levarmelo di torno… macchè, un boomerang 🙂
Non saprei dire nel caso delle amiche/amici… in alcuni casi, forse la paura di rimanere da soli non è corretta come definizione. Direi (per alcuni) che è “paura di non trovare di meglio”, vuoi perchè abbiamo una certa età e non è certo semplice come da ragazzi, incontrare qualcuno…. vuoi perchè ci sono di mezzo figli, separazioni e altri miliardi di complicazioni possibili.
E in queste casistiche, tornerei al punto sopra, ossia che “paura di non trovare di meglio” possa poi abbinarsi al fatto che non ci si accontenta. Se uno si accontentasse, si fa piacere ciò che ha. Se uno non si accontenta, sta insieme a qualcuno solo finchè “non trova di meglio”. Ho reso l’idea??
PennelliRibelli ha detto:
Stare insieme a qualcuno “perché non si ha di meglio” o “finché non si trova di meglio” mi sembra umiliante sia per te che per lui.
La cosa da fare, premesso che perfetto non è nessuno, è mettere su una bilancia i pro e i contro di questa persona e vedere che cosa prevale. Da lì capisci se merita o no e puoi decidere il da farsi. Ma accontentarsi a mio avviso è la cosa più squallida e triste che si possa immaginare.
Bia ha detto:
Ma generalmente, questo confronto tra pro e contro non viene fatto… o più che altro, noto che la tendenza generale è di non voler vedere nè ammettere quelle che sono le effettive carenze di una relazione. Sarà che tra tutti gli amici/amiche che vedo reduci da matrimonio fallito, non ce n’è una che abbia una relazione felice…
Perennemente Sloggata ha detto:
io è un po’ che penso cosa risponderti. ma alla fine mi associo a Dani, come sempre, e all’ultimo di Pennelli Riballi. 🙂 anche perché io la mia opinione, peraltro sbagliata, te la diedi ancora tempo fa 😀 ma sono anche felice di potermi sbagliare 😉
Bia ha detto:
Per quanto riguarda me, io non ho dubbi di aver scelto bene… nelle persone ci sono ovviamente sia pregi che difetti, e nella persona che ami devi saperli accettare entrambi in egual misura!
Mi riferivo più che altro al fatto che tanti anni fa, io non tolleravo i difetti… ho lasciato un moroso perchè mi dava fastidio il modo in cui camminava (per fare un esempio)… è ovvio che non lo amavo, ma altrettanto ovvio è che avevo una misura molto bassa del mio livello di tolleranza!!! 😀
Adesso evidentemente il mio livello si è alzato… sarà che sono diventata infinitamente più paziente da quando sono diventata mamma???
Oppure, che ho talmente paura di essere ferita di nuovo, che preferisco attaccarmi ai difetti in modo da poter dire a me stessa, dovesse capitare qualcosa, “ah ma tanto lui aveva quelle cose là che non sopportavo”….
Insomma, a volte mi sento la volpe con l’uva…. 🙂
Perennemente Sloggata ha detto:
^_^
lamiastrada67 ha detto:
la vita è compromessi.. se quelli positivi sono a superiori a quelli negativi si vive bene..
Bia ha detto:
Sono daccordo… non esiste il “tutto”, può però esistere un “abbastanza” che rende felici… l’importante è sempre guardare con gli occhi giusti…